Cosa è l’EMDR?
EMDR è un acronimo che sta per Eye Movement Desensitization and Reprocessing ovvero desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari. Come rendere di semplice comprensione questa serie di paroloni è cosa ardua, ma ci proverò per scongiurare un colpo di sonno in chi sta leggendo.
Si tratta di un trattamento psicologico che stimola il movimento oculare del soggetto allo scopo di attivare il processo di elaborazione dell’informazione spontaneo del cervello. Entriamo nel dettaglio.
Il trauma e l’EMDR
Per spiegare come funziona l’EMDR è doverosa una premessa che spieghi il concetto di trauma. Il trauma è un evento talmente dirompente che il sistema di difesa della persona va letteralmente in tilt: come il flipper si blocca se troppo scosso, così la persona si “blocca” se sollecitata da stimoli eccessivi o insostenibili. Nel momento in cui va in tilt il sistema incapsula quell’evento separandolo dal normale e continuo svolgimento della vita. Crea un guscio in cui le immagini, le emozioni e le sensazioni corporee collegate al ricordo traumatico rimangono intrappolate.
In questo modo si interrompe quello che fisiologicamente avverrebbe in modo spontaneo: l’elaborazione e l’assimilazione di quella esperienza nel continuo flusso di vita.
Ciò spiega perché chi è traumatizzato rivive come attuale (con tutta la paura, le immagini e le sensazioni originarie) quello che magari è accaduto 10 anni prima. Può succedere che passeggiando serenamente per negozi con i propri figli qualcosa di incomprensibile accada e di punto in bianco (in modo solo apparentemente inspiegabile) ci si senta come quando si fu investiti da una macchina da bambini: terrorizzati, paralizzati, senza fiato e in un bagno di sudore. Ecco, quello è il momento in cui la capsula dove è racchiuso il trauma si apre e tira fuori quello che è rimasto chiuso dentro e congelato nel tempo, riproponendolo tal quale.
Come funziona l’EMDR sul trauma?
Il terapeuta stimola il movimento oculare del soggetto mentre sta ricordando l’evento traumatico. Il cervello in questo modo è chiamato a riprendere il lavoro di “digestione” di quell’esperienza, un po’ come scalfire un pezzo alla volta il “guscio” del trauma per consentire al cervello di iniziare il suo compito di assorbimento. Attraverso il progressivo svolgersi del lavoro terapeutico il guscio si dissolve tanto che per traumi singoli, in persone non affette da altri disturbi, si può risolvere nel giro di 8-10 sedute. Nei casi più complessi invece l’EMDR consente di condensare la 2° fase del percorso terapeutico (quella dove avviene l’elaborazione del trauma) ottenendo una riduzione del tempo necessario alla cura, variabile da soggetto a soggetto e che nei casi più gravi può comportare anche molti mesi.
Risultati dell’EMDR
Le basi neurologiche del funzionamento di questa tecnica non sono ancora completamente chiare. I risultati invece lo sono, tanto da essere considerato il trattamento gold standard per il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) da parte della comunità scientifica internazionale. Ma oltre alla scienza sono proprio i pazienti che, caso dopo caso, ci confermano l’efficacia di questa tecnica nella loro vita riportando un netto miglioramento nei sintomi e nei disturbi correlati.
Per ogni approfondimento consiglio di visitare il sito dell’Associazione EMDR Italia che offre molti contenuti aperti al pubblico o se ti va, mandami una mail e risponderò volentieri alle tue curiosità.